La battaglia di Canne

by Ing. Giuseppe De Marco

GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE E STORICHE

Canne nell'Apulia di Strabone, nel territorio degli Apuli propriamente detti.

L'Apulia di Strabone.

Per la descrizione geografica della Puglia, Strabone utilizza uno schema molto semplice per individuare le diverse zone territoriali che ne fanno parte.

Nel descrivere la regione egli procede da sud a nord suddividendo la Puglia nelle quattro zone geografiche indicate nella seguente figura:

 

La loro delimitazione è fatta con estrema precisione geografica lungo la costa. Meno precisa risulta la delimitazione interna che, però, può essere ricavata dalle città indicate appartenenti alle altre popolazioni dell'Italia meridionale.

1.   ZONA A

Tale zona, denominata "Messapia", è così individuata:

Libro 6.3.1: "Avendo già descritto la regione dell'antica Italia fino a Metaponto, devo ora parlare delle regioni immediatamente vicine. Subito confinante con essa c'è la Iapigia; i Greci la chiamano anche Messapia, mentre la popolazione autoctona chiama terra dei Salentini la parte intorno a Capo Iapigio, Calabria tutto il resto. Al di sopra di questi, procedendo verso settentrione, si trovano i popoli chiamati Peucezi e Dauni. La popolazione del posto, invece, dà a tutto il territorio che viene dopo la Calabria il nome di Apulia. …. La Messapia forma una penisola, chiusa da un istmo che va da Brentesion fino a Taranto, per 310 stadi; il periplo, girando intorno a Capo Iapigio, è di circa 1400 stadi. Taranto dista circa 220 stadi da Metaponto, da dove essa può essere raggiunta per mare navigando verso levante."

La sola lettura del testo consente di concludere che la zona denominata "Messapia" è una penisola delimitata geograficamente dall'istmo fra Brindisi e Taranto, a nord, e dall'odierno Capo S. Maria di Leuca, a sud.

 

2.   ZONA B

Tale zona, denominata "territorio dei Peucezi", risulta così individuata:

Libro 6.3.8: "…. Chi, partendo da Brentesion, costeggia il litorale adriatico, incontra la città di Egnatia, che costituisce la tappa comune per chi, per mare o per terra, è diretto a Bari: la navigazione si effettua col vento di Noto. Il territorio dei Peucezi si estende appunto sulla costa fino a Bari, mentre nell'entroterra arriva fino a Silvium: esso è tutto roccioso e montagnoso, dal momento che abbraccia molta parte dei monti Appennini. …. Da Brentesion a Bari ci sono 700 stadi. Taranto è pressappoco alla stessa distanza dall'una all'altra città."

Anche qui il testo di Strabone è chiarissimo per ciò che riguarda la delimitazione geografica della zona: il territorio dei Peucezi è delimitato a nord e sulla costa dalla città di Bari, nell'entroterra dai monti Appennini e a sud dall'istmo Brindisi-Taranto.

 

3.   ZONA C

Tale zona, denominata "territorio dei Dauni", risulta così individuata:

Libro 6.3.8: "…. Il territorio dei Peucezi si estende appunto sulla costa fino a Bari, mentre nell'entroterra arriva fino a Silvium: esso è tutto roccioso e montagnoso, dal momento che abbraccia molta parte dei monti Appennini. …. Il territorio contiguo è occupato dai Dauni; vengono poi gli Apuli, il cui territorio si estende fino a quello dei Frentani. Siccome i nomi di Peucezi e Dauni non sono mai stati utilizzati dagli abitanti del posto salvo che in tempi antichi e poiché questo paese si chiama ora Apulia, non si possono indicare con precisione i confini di questi popoli. Perciò nemmeno io sono tenuto a fare affermazioni in proposito."

Dal testo risulta che il territorio dei Dauni è contiguo a quello dei Peucezi. Non vengono indicate le semplici delimitazioni geografiche usate per le due zone precedenti. In tale paragrafo Strabone ribadisce la suddivisione geografica delle zone dell'Apulia già indicata nel paragrafo 1 e precisa che dopo i Dauni vengono gli Apuli, il cui territorio si estende fino a quello dei Frentani. Inoltre, chiarisce in maniera inequivocabile che le zone dell'Apulia da lui individuate non indicano con precisione i confini dei popoli nominati ma hanno una valenza esclusivamente geografica per la descrizione di tutta l'Apulia.

Le delimitazioni geografiche del territorio dei Dauni vengono indicate attraverso la citazione delle diverse località e delle caratteristiche del territorio presenti, infatti:

Libro 6.3.9: "…. Da Bari al fiume Aufìdus, su cui si trova il porto dei Canusiti, ci sono 400 stadi; per raggiungere il porto si risale il fiume per 90 stadi. Vicino c'è anche Salapia, porto della città di Argyrippa: non molto lontano dal mare, nella pianura, sorgono infatti due città, che furono un tempo le più grandi fra le Italiotidi, come mostra il loro muro di cinta: Canusium ed Argyrippa, che però ora è più piccola. Essa era chiamata in origine Argos Hippium, poi Argyrippa, poi con il nome odierno di Arpi. Si dice che tutte e due siano state fondate da Diomede del cui dominio su questi luoghi vengono indicati come segni la pianura che porta il suo nome e molti altri. Nel tempio di Atena a Luceria ci sono per esempio antichi doni votivi (anche Luceria fu un'antica città dei Dauni, ora caduta in rovina) e nel mare vicino ci sono due isole chiamate "Isole di Diomede", delle quali una è abitata, mentre dicono che l'altra sia deserta. …. È ritenuta fondazione di Diomede anche la città di Sipuntum che dista da Salapia circa 140 stadi ed era chiamata, con nome greco, "Sepius" a motivo delle seppie sbalzate qui dalle onde. Fra Salapia e Sipuntum c'è un fiume navigabile e una grande laguna attraverso i quali vengono trasportate le merci provenienti da Sipuntum e soprattutto il grano.

Presso una collina della Daunia, il cui nome è Drion, si possono vedere due santuari di eroi: quello di Calcante, situato proprio sulla sommità (coloro che consultano l'oracolo sacrificano all'eroe un ariete nero e dormono avvolti nella sua pelle) e quello di Podalirio, situato in basso, ai piedi della collina, a circa 100 stadi dal mare: da esso scorre un piccolo fiume che guarisce tutte le malattie del bestiame.

In questo golfo c'è un promontorio sul mare, il Gargano, che si protende verso levante per 300 stadi. Doppiando il capo del promontorio si incontra la piccola città di Urium, mentre le Isole di Diomede, sorgono proprio davanti alla punta. Tutta questa terra è fertile e produce ogni genere di prodotti; inoltre è la migliore per l'allevamento dei cavalli e delle pecore. La lana che si produce è più morbida di quella di Taranto, ma meno lucida. La terra è ben riparata, perché le pianure sono avvallate."

 

Le località citate in tale paragrafo risultano le seguenti:

Porto dei Canusiti, Salapia, Sipuntum e Urium lungo la costa;

Argyrippa o Argos Hippium o Arpi, Canusium e Luceria nella pianura;

 

Vengono poi indicate le caratteristiche corografiche della zona:

·        il fiume Aufidus, su cui si trova il Porto dei Canusiti risalendo il fiume per 90 stadi;

·        le due isole chiamate Isole di Diomede;

·        il fiume navigabile e la grande laguna fra Salapia e Sipontum;

·        la collina della Daunia, il cui nome è Drion, sede dei due santuari degli eroi Calcante (situato sulla sommità della collina) e Podalirio (situato ai piedi della collina);

·        il promontorio sul mare del Gargano che si protende verso levante per 300 stadi

·        le pianure avvallate.

Si può facilmente concludere che la delimitazione geografica di questa zona è fatta da Strabone attraverso l'indicazione delle località presenti e delle caratteristiche del territorio. In definitiva risulta che la zona è delimita a sud dalla città di Bari, a nord dal promontorio del Gargano che si estende verso levante per 300 stadi e a ovest dalla città di Lucera perché quest'ultima risulta la località più a occidente fra quelle citate nella zona.

Strabone operò con rigore geografico soffermandosi anche sui particolari. Egli si intrattenne sulla zona ofantina ma nulla disse che avesse potuto implicarla in qualche modo nella specifica vicenda storica della battaglia di Canne.  Risalendo il fiume Ofanto per 90 stadi dalla sua foce si individua il porto dei Canusiti coincidente pressoché con l'attuale Canne.

 

1.   ZONA D

Tale zona, denominata "territorio degli Apuli propriamente detti", risulta così individuata:

Libro 6.3.11: "…. Lo spazio che viene subito dopo il Gargano è occupato da un golfo profondo: sulle sue rive abitano gli Apuli propriamente detti, che parlano la stessa lingua dei Dauni e dei Peucezi e non si distinguono da loro, almeno oggi, per nessun aspetto, sebbene sia ragionevole supporre che precedentemente ci fossero delle differenze e che per questo anche i nomi diversi abbiano prevalso in opposizione fra loro.

In tempi precedenti, dunque, l'intero paese era prospero ma fu poi devastato da Annibale e dalle guerre successive. Qui avvenne anche la battaglia di Canne, in cui i Romani ed i loro alleati subirono una grande perdita di vite umane.

Nel golfo c'è un lago e oltre il lago, nell'entroterra, c'è Teanum Apulum, omonimo di Teanum Sidicinum; a questo punto la larghezza dell'Italia sembra ridursi considerevolmente e da qui alla regione di Dicearchia, da un mare all'altro, non resta che un istmo di larghezza inferiore a 1.000 stadi.

Dopo la palude, procedendo lungo la costa, si arriva al territorio dei Frentani e a Buca. A partire dalla palude dall'una e dall'altra parte ci sono 200 stadi per giungere fino a Buca e al Gargano.

La zona successiva a quella intorno a Buca è stata già descritta in precedenza.

Si può concludere che la delimitazione geografica di questa zona è fatta da Strabone in maniera molto precisa almeno sulla costa: dal punto A, coincidente con Buca, fino al punto B, coincidente con l'inizio del Gargano.

Tali punti possono essere determinati come segue:

·        punto B o inizio Gargano: dal dato geografico "In questo golfo c'è un promontorio sul mare, il Gargano, che si protende verso levante per 300 stadi." Basta condurre il meridiano passante per la punta più a levante del Gargano e traslarlo di 300 stadi verso Ovest. L'intersezione fra il meridiano traslato e la linea della costa coincide con il punto B o inizio Gargano;

·        punto A o Buca: per la determinazione di questo punto possiamo seguire due procedimenti diversi perché abbiamo due diversi dati indicati da Strabone:

1.      L. 6,3,11: Dopo la palude, procedendo lungo la costa, si arriva al territorio dei Frentani e a Buca. A partire dalla palude dall'una e dall'altra parte ci sono 200 stadi per giungere fino a Buca e al Gargano. Con due cerchi successivi, di raggio pari a 200 stadi, a partire dal punto B o inizio Gargano è facile determinare il punto A o Buca. La palude è equidistante fra i punti A e B.

2.     L. 5,4,2: Proprio sul mare c'è invece Aternum, che confina col Piceno, omonima al fiume che fa da confine col territorio dei Vestini e dei Marrucini… Dopo Aternum c'è Ortona, porto dei Frentani e Buca, anche questa dei Frentani, che è vicina a Teanum Apulum… Il tragitto per mare dal Piceno al territorio degli Apuli chiamati dai Greci Dauni, è circa 490 stadi. Aternum corrisponde a una parte dell'odierna Pescara. Si può verificare che la rotta per mare fra l'odierna Pescara e il punto A o Buca corrisponde effettivamente ai 490 stadi di Strabone, confermando così la veridicità del primo procedimento.

Entrambi i procedimenti sono illustrati nella seguente figura:

La testimonianza di Strabone è fondamentale, quasi decisiva, essa esclude in maniera definitiva e senza appello, soprattutto senza equivoci, che il luogo della celebre battaglia di Canne possa essere a sud del Gargano. Egli l'indica e lo colloca chiaramente nel territorio degli Apuli propriamente detti, a ovest del promontorio del Gargano. Dove di preciso non dice, forse lo presuppone noto a tutti i suoi lettori, che non avevano bisogno di altri particolari.

Si può notare, però, che l'osservazione-indicazione del luogo è fatta in maniera lapidaria, sintetica, come di chi dice una cosa ovvia e sulla quale non c'è motivo né di dubbio né di discussione. Ma questa essenzialità sicurezza di comunicazione non è stata sempre ben capita, anche per le successive confusioni, che storici e geografi hanno contribuito ad aumentare. Molti di loro hanno, a questo proposito, scritto che Strabone, sempre preciso e affidabile, non sembra che si renda conto che Canne sta molto più a sud, sull'Ofanto.

Tanta è la forza dei pregiudizi e dei luoghi comuni, che nessuno si è preoccupato delle voci del dissenso, che avrebbero almeno dovuto far porre il dubbio su una possibile, diversa localizzazione. Per esempio, il Lasserre nella sua apprezzabile opera di commento e traduzione del testo di Strabone (Geografia, tom. III, Lib. V-VI, Parigi, 1967, pag. 239), fa la seguente osservazione: "Strabon ne parait pas se rendre compte que Cannes est située près de l'Aufidus, limite méridionale de la Daunie". (Sembra che Strabone non si sia reso conto che Canne si trova vicino all'Ofanto, confine meridionale della Daunia). La violenza al testo è evidente: la città di Canne si trovava comunque vicino a Teano Apulo, questa località nessuno la colloca al di fuori del territorio degli Apuli propriamente detti.

Il Lasserre non è un caso isolato, è rappresentativo di tutta la schiera dei commentatori che si limitano a raccogliere le informazioni e non le passano al vaglio della critica. Come dire, prevale la forza dell'abitudine di un commento stereotipo e superficiale, quella che genera inerzia, passiva acquiescenza e rinuncia alla ricerca della verità.

 

Canne nel territorio degli Apuli propriamente detti.

In base alle indicazioni geografiche di Strabone anche altri studiosi hanno cercato di delimitare il territorio degli Apuli propriamente detti. Per avere un'idea concreta di questo territorio si può far riferimento ad un'antica carta geografica del regno di Napoli del 1814:

 A questo punto, per evitare qualsiasi incertezza sulla delimitazione interna del territorio degli Apuli propriamente detti, determiniamo per eccesso una zona iniziale di ricerca per Canne nel seguente modo:

o       a Nord: la costa fra Buca e Inizio Gargano; Buca è città frentana;

o       a Est: la retta fra Inizio Gargano e Lucera e fra Lucera e Benevento (Beneventum); Lucera è la città più a Ovest della Daunia e Benevento è sannita;

o       a Sud: la retta fra Benevento e Boiano (Bovianum); Boiano è città sannita;

o       a Ovest: la retta fra Boiano e Buca;

La zona iniziale di ricerca per Canne, secondo Strabone risulta, quindi, la seguente:

In conclusione, l'indizio di Strabone ci consente di affermare con certezza che:

C - Canne si trova nel territorio degli Apuli propriamente detti; tale territorio è sicuramente incluso nella zona delimitata dalla spezzata passante per Inizio Gargano, Lucera, Benevento, Boiano, Buca e costa fra Buca e Inizio Gargano.

Come si può osservare tale zona esclude definitivamente la zona del fiume Ofanto, ma include integralmente il bacino idrografico del fiume Fortore.

Vedremo come l'indizio di Strabone risulterà confermato anche dagli indizi contenuti nelle altre fonti letterarie e storiche.