GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE E
STORICHE
Canne nell'Apulia di Plinio
Il
primo dato geografico a livello regionale sull'ubicazione della città di Canne è
ricavabile dal seguente passo di Plinio il Vecchio:
HISTORIARUM MUNDII - LIBRO III
Cetero intus in secunda regione, Hirpinorum colonia una Beneventum, auspicatius mutato nomine, quae quondam appellata Maleventum: Auseculani, Aquiloni, Abellinates cognomine Protropi, Compsani, Caudini: Ligures, qui cognominantur Corneliani, et qui Baebiani: Vescellani, Deculani, Aletrini, Abellinates cognominati Marsi, Atrani, Aecani, Alfellani, Atinates, Arpani, Borcani, Collatini, Corinenses, et nobiles clade Romana Cannenses, Dirini, Forentani, Genusini, Hordonienses, Hyrini, Larinates, cognomine Frentani, Metinates, ex Gargano Mateolani, Neretini, Matini, Rubustini, Syluini: Strabellini, Turmentini, Vibinates, Venusini, Ulurtini. Calabrorum mediterranei: Aegetini, Apamestini, Argentini, Butuntinenses, Deciani, Brumbestini, Norbanenses, Palionenses, Sturnini, Tutini. Salentinorum: Aletini, Basterbini, Neretini, Valentini, Veretini. |
L'altre fra terra nella seconda regione, Benevento una colonia degli Irpini, avendo con miglior augurio cambiato nome; perché già, fu chiamata Malevento. Gli Auseculani, gli Aquiloni, gli Abellinati cognominati Protropi, i Compsani, i Caudini: i Liguri, che son chiamali Corneliani, e i Bebiani ancora: i Vescellani, i Deculani, gli Aletrini, gli Abellinati cognominati Marsi, gli Atrani, gli Ecani, gli Afellani, gli Attinati, gli Arpani, i Borcani, i Collatini, i Corinesi e i Cannesi, nobili per la rotta dei Romani, i Dirini, i Forentani, i Genusini, gli Ordoniesi, gli Irini, i Larinati, cognominati Frentani, i Metinati, i Mateolani da Gargano, i Neritini, i Matini, i Robustini, i Siluini, gli Strabellini, i Turmentini, i Vibinati, i Venusini, gli Ulurtini. I mediterranei di Calabria, gli Egetini, gli Apamestini, gli Argentini, i Butuntinesi, i Deciani, i Brumbestini, i Norbaniesi, i Palionesi, gli Sturnini, i Tutini. Di terra d'Otranto, gli Aletini, i Basterbini, i Neretini, i Valentini, e i Veretini. |
I Cannesi,
nobili per la rotta dei Romani, appartengono alla seconda regione
amministrativa fra i centri abitati dell'entroterra.
Per
avere un'idea della seconda regione di Plinio si può far riferimento alle
illustrazioni seguenti:
Regione seconda di Plinio (da Baracca-Fraccaro, Atlante Storico, De Agostini, 1936) |
Regione seconda di Plinio e regioni attuali |
Il confronto con la
suddivisione amministrativa odierna dell'Italia ci consente di concludere che l'Apulia di Plinio era molto più vasta della
Puglia attuale. Infatti, comprendeva interamente l'attuale Puglia e parte delle
attuali regioni del Molise, della Campania e della
Basilicata.
Il
testo di Plinio potrebbe contenere delle inesattezze, in parte dovute alle
fonti cui l'autore attingeva, in parte ad errori di trascrizioni successive,
potrebbe offrire delle difficoltà e delle incertezze nella esatta
individuazione di tutti i luoghi ricordati, spesso indicati con il nome delle
popolazioni che l'abitavano, ma due cose sembrano certe e fuori di dubbio:
1. Canne non è
ricordata tra le località lungo la costa né fra quelle della Calabria,
coincidente con una parte dell'odierna penisola salentina;
2. I "Nobiles clade Romana
Cannenses" si trovano in un territorio dell'interno.
Ovviamente
tali indizi sono del tutto generici e insufficienti
per una localizzazione puntuale della rocca di Canne, ma costituiscono la zona
iniziale di ricerca a livello regionale, determinata per eccesso, entro cui,
mediante successivi restringimenti, è possibile arrivare alla soluzione
puntuale.
Un
primo restringimento della zona di ricerca è subito effettuabile considerando
che Plinio non pone i Cannesi fra i mediterranei di Calabria, per cui la Calabria di Plinio, coincidente con l'odierna
penisola Salentina, può essere sicuramente esclusa ottenendo così una nuova
zona di ricerca più piccola della precedente. La nuova zona di ricerca è
illustrata nella figura seguente.
Un ulteriore restringimento si può effettuare attraverso la
nozione di entroterra traslando la linea della costa di almeno 15 km verso
l'interno. Il risultato è illustrato nella figura seguente. Si può comunque osservare che Canne sull'Ofanto appartiene alla
fascia costiera e non rientra nell'entroterra di Plinio.
Canne nell'entroterra dell'Apulia di Plinio |
Plinio
descrisse il corso dell'Ofanto, mise in risalto la città di Canosa e, nell'elencare
i centri costieri, si soffermò su Salapia per dire del lezioso soggiorno di Annibale; com'è possibile che egli avrebbe menzionato un
episodio che suona come un pettegolezzo e avrebbe tralasciato un evento storico
di tale portata se realmente fosse accaduto nella stessa zona? Né il presunto generoso gesto dei vicini Canosini,
l'accoglienza dei fuggiaschi Romani, sarebbe stato da meno tanto da essere
ignorato. Plinio invece elencò Canne "nobile per la rotta dei Romani" tra i centri abitati "fra terra", nell'interno, e la precisazione è determinante poiché Canne ofantina è alla stessa stregua di
Salpi e di Siponto ritenute marittime.
In
conclusione, l'indizio di Plinio, pur essendo molto generico, ci consente di
affermare con certezza che:
A - Canne si trova nella seconda regione di Plinio costituita dalle
due regioni:
1. Apulia, coincidente attualmente con parte del territorio di quattro regioni:
Molise, Campania, Basilicata e Puglia;
2. Calabria, coincidente attualmente con il territorio della penisola Salentina
(odierna provincia di Lecce);
B - Canne si trova nell'entroterra della
regione denominata da Plinio "Apulia", delimitata geograficamente
dalla linea rossa della figura precedente.
Gli
indizi delle altre fonti letterarie ci consentiranno di effettuare
i restringimenti successivi di questa zona iniziale di ricerca per una
localizzazione puntuale della rocca di Canne e del luogo della battaglia.