La battaglia di Canne

by Ing. Giuseppe De Marco

GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE E STORICHE

Il luogo della battaglia di Canne a 5 giorni di marcia da Roma

SILIO ITALICO - Le puniche - L. X,372: Vaneggia ansiosamente per i tumulti sognati mentre Magone gli annunzia che nella notte il campo si era reso con gli ultimi nemici. E mentre si avanza la lunga fila dei soldati carichi di prede gli dice: "Ti prometto che tra cinque giorni banchetteremo festanti sulla Rupe Tarpea".

TITO LIVIO - Storia di Roma - L. XXII - Cap. LI: Tutti circondavano il vincitore Annibale, e si congratulavano con lui, e lo esortavano a dare a sé stesso e ai soldati stanchi, ora che quella sì gran guerra era compiuta, riposo per il resto della giornata e per la notte seguente. Maàrbale invece, il comandante della cavalleria, pensava che non si dovesse punto indugiare: " Anzi ", disse, " perché tu ben sappia quanto si sia ottenuto con questa giornata, [io ti dico che] fra cinque giorni banchetterai vincitore sul Campidoglio. Seguimi; io ti precedo con la cavalleria, affinché ti sappiano giunto prima di apprendere che ti sei messo in marcia. " Troppo bella cosa parve questa ad Annibale, ma troppo più;

MACROBIO - Saturnaliorum convivia - Vigilia - I,4,25: Ma a proposito di diecrastini, perché non sembri che l'abbiamo tralasciato, ecco un passo di Celio, tratto dal libro II delle Storie: " Se vuoi affidarmi la cavalleria e seguirmi tu stesso col resto dell'esercito, fra cinque giorni ti farò trovare la cena pronta a Roma sul Campidoglio ".

 MACROBIO - Saturnaliorum convivia - Vigilia - I,4,26: A questo punto Simmaco disse: - Il tuo Celio ha tratto la storia e le parole dalle Origini di Marco Catone, ove si legge: " Pertanto il comandante della cavalleria avvisò il capo cartaginese: "mandami a Roma con la cavalleria; entro cinque giorni (diequinti) avrai pronta la cena sul Campidoglio".

PLUTARCO - Vite parallele - Fabio Massimo - 17: Dopo un tale successo gli amici esortarono Annibale ad assecondare la buona fortuna e a piombare su Roma alle calcagna dei nemici in fuga; così facendo il quinto giorno dopo la vittoria egli avrebbe certamente cenato in Campidoglio.

Il dato geografico, comune a tutti gli scrittori, si identifica indirettamente in una distanza fra il luogo della battaglia di Canne e Roma: fra cinque giorni, entro cinque giorni, il quinto giorno i Cartaginesi avrebbero cenato sul Campidoglio.

Per calcolare tale distanza bisogna conoscere la velocità giornaliera di un esercito in marcia. Per avere un'idea concreta della velocità giornaliera possibile si può far riferimento alla marcia del re Filippo da Edessa a Larissa (Polibio V,97 ): "Lasciato un presidio a Bilazora, Filippo inviò Crisogono ad arruolare in tutta fretta soldati nella Macedonia settentrionale; egli stesso con le truppe della Bottia e della Anfassitide giunge ad Edessa, dove si incontrò con i Macedoni arruolati da Crisogono; partito dalla citta con tutto l'esercito, al sesto giorno giunse a Larisa."

Edessa è una città dell'Emazia in Macedonia e Larissa è una città della Tessaglia, sul fiume Peneo. La distanza fra le due città risulta di circa 130 Km. in linea d'aria, come si può vedere nella seguente cartina:

L'esercito di Filippo parte da Edessa e al sesto giorno di marcia giunge a Larissa. Quindi impiega sicuramente 5 giorni interi più una frazione del sesto giorno. In media possiamo affermare che Filippo impiega 5,5 giorni, cui corrisponde una velocità media in linea d'aria di 130 Km / 5,5 giorni = 23,6 Km/giorno.

Ovviamente la velocità media di un esercito in marcia dipende notevolmente dalla orografia dei terreni attraversati, raggiungendo i valori più bassi per terreni in montagna e valori più alti per terreni in pianura. Ma più di ogni altra mia deduzione sulla distanza fra il luogo della battaglia di Canne e Roma e affinché il lettore possa formarsi una propria convinzione, riporto il testo integrale estratto dal libro "Da CAUDIO a CANNE" del Prof. Armando Aprea:

Prof. Armando Aprea - Da CAUDIO a CANNE - Cap. IX - pag. 118:

Perché i Cartaginesi possono conquistare Roma in soli 5 giorni, banchetto in Campidoglio compreso?

Evidentemente perché non si trovano a Canne [sull'Ofanto], ma almeno 60-70 km. più a nord-ovest!

Diversamente il calcolo di Maharbale appare completamente sballato, irrealizzabile, destinato al sicuro fallimento.

Il Comandante della Cavalleria potrebbe anche dire: 6 giorni, oppure 7, magari 8 giorni, senza che in pratica cambi qualcosa.

Livio categoricamente dice sono "cinque giorni".

Studiamo allora le distanze chilometriche, i percorsi possibili, le strade esistenti e la velocità media giornaliera della cavalleria, e quindi anche della fanteria leggera marciante in assetto di guerra.

La Enciclopedia Treccani (vol. IX, pag. 556), scrive: "normalmente le armi a cavallo debbono poter eseguire marce fino a 40 km. alla velocità di 8 km. ora (marcia ordinaria) alternando il passo al trotto. Reparti di armi a cavallo ben allenati possono anche percorrere distanze di 70 km. al giorno per due o tre giorni… non più, altrimenti ci sono gravi conseguenze per cavalli e cavalieri, anche se ben allenati".

Ciò vuol dire che in due giorni si possono anche coprire fino a 140-150 chilometri, ma che non si possono percorrere 300 km. in quattro o cinque giorni consecutivi, se non si sosti completamente almeno un giorno o due.

Se poi si vogliono - ed è il nostro caso - uomini e cavalli in efficienza combattiva, la media giornaliera, protratta per 4 o 5 giorni, non può superare assolutamente un massimo di 50 km., anche se è detto ufficialmente "fino a 40 km.". Né si può trascurare il grande dispendio di energie sostenuto durante la battaglia dalla cavalleria e richiederle, nei 5 giorni seguenti, uno sforzo sovrumano per uomini e cavalli in armi, e in offesa su territorio nemico.

Tenendo conto che l'Esercito Cartaginese ha a Canne 10.000 cavalieri (dei quali sono caduti o feriti all'incirca 1.000-1.500) e che non tutti i rimanenti possono essere subito utilizzabili, è chiaro che indirettamente, nel calcolo di Maharbale deve essere compresa anche la marcia della fanteria, o almeno della sua parte più veloce e più leggermente armata, non potendo affrontare l'avanzata su Roma con i soli cavalieri. La marcia della fanteria è quasi metà della cavalleria. Pertanto, la velocità media dell'esercito cartaginese, seppur accelerata e spinta al massimo, ha il suo limite invalicabile nei 50 km. giornalieri.

Tenendo altresì conto delle avversità da superare, dovendo attraversare territori ostili, e la necessità del pattugliamento protettivo.

 

Prof. Armando Aprea - Da CAUDIO a CANNE - Cap. IX - pag. 120:

Da quanto sopra, è abbastanza chiaro che la Battaglia di Canne è avvenuta ad un massimo di 240-250 km. da Roma.

Le distanze chilometriche dunque!

La carta storica dell'Istituto Geografico De Agostani di Novara, anno 1962, scala 1/800.000, si presenta abbastanza netta ed eloquente, anche con il rapporto tra: chilometri - stadi olimpici - Milia passum Romanorum. Da Roma, "in linea d'aria": Telesia (nel Sannio) km. 180; Gerunium, km. 215; Luceria, km. 240; Aecae, km. 240; Herdoniae, km. 270; Venusia, km. 290; Cannae [sull'Ofanto], km. 315!

Da Roma, "su strada", o meglio sul terreno percorribile, le predette distanze vanno maggiorate del 10%, cosicché per Cannae km. 315 + 31 uguale a chilometri 346, il che appare assolutamente al di fuori di qualsiasi possibilità Cartaginese. Il pur veloce esercito punico (sebbene sprint, saltamonti e traghettafiumi), oppure una sua forte e scelta avanguardia tattica e robusta, per essere pur sempre uno strumento terrestre, non avrebbe potuto coprire, in pieno assetto di guerra, attraversando territori nemici e specifiche difficoltà, una simile distanza in "cinque giorni, banchetto in Campidoglio compreso". La guerra non è un "gioco olimpico" e, un esercito non può essere formato con soli uomini e cavalli tutti eccezionali e primatisti!

Ove vi fosse riuscito, sarebbe giunto esausto e stremato alla vista di Roma, sicuramente non dentro le mura, e giammai in Campidoglio!

Tito Livio, da parte sua, non avrebbe tramandato "con estrema precisione" una così vistosa sciocchezza, Né Catone, Celio e Cincio possono averla inventata. Si deve ritenere Livio, in  questo caso, storico irresponsabile e bugiardo?

A voi la risposta.

Vediamo adesso di rappresentare su una cartina geografica le conclusioni del Prof. Armando Aprea. Tenendo conto che le distanze "su strada" sono maggiorate del 10% rispetto a quelle in "linea d'aria" e applicando la velocità massima "in linea d'aria" di 45 km. giornalieri, corrispondente ai 50 km. giornalieri "su strada" stabiliti dal Prof. Armando Aprea si ottiene la seguente illustrazione:

E' facile osservare che la distanza massima da Roma, pari a 225 km. in linea d'aria (arco di cerchio di colore blu della figura), corrispondente alla distanza "su strada" di 240-250 km. stabiliti dal Prof. Armando Aprea, esclude categoricamente la località di Canne sull'Ofanto, posta a 315 Km. in linea d'aria. Ciò risulta concorde con il dato fornito da Stradone: l'arco di cerchio blu della figura coincide pressappoco con il confine orientale massimo del territorio degli Apuli propriamente detti di Stradone. 

Se veramente i Cartaginesi si fossero trovati a Canne sull'Ofanto avrebbero impiegato almeno 7 giorni per raggiungere Roma. Le fonti letterarie e storiche però sono categoriche e tutte concordi: 5 giorni da Roma.

In conclusione:

Il luogo della battaglia di Canne dista da Roma 5 giorni di marcia, equivalenti a non più di 225 km. in linea d'aria.